Termoconventori Vs Fancoil: dove sta la differenza?

I termoconvettori abbiamo imparato a conoscerli, sono pratici e convenienti sistemi di riscaldamento elettrici, a gas o ad acqua che servono per integrare la resa dell’impianto domestico o in sua sostituzione a riscaldare ambienti di lavoro o seconde case, come si può meglio dedurre dalla navigazione sul portale specializzato Sceltatermoconvettori.it. Quelli che conosciamo un po’ di meno sono i ventilconvettori o fancoil. Che cosa sono e in che si differenziano dai termoconvettori? I ventilconvettori sono detti anche fan coil, che in inglese significa letteralmente ‘bobina del ventilatore’, si intuisce anche da qui da dove prende le mosse il loro funzionamento, che fa leva sulla presenza di una ventola che può distribuire sia aria calda che fresca e che, quindi, rende servibili questi apparecchi in ogni stagione dell’anno.

I ventilconvettori o fancoil, quindi, sono in grado di riscaldare o rinfrescare ambienti domestici, uffici o luoghi aziendali, a seconda del periodo dell’anno e rappresentano un’alternativa interessante ai climatizzatori tradizionali come stufe, termosifoni e, appunto, termoconvettori. Strutturalmente, i fancoil constano di un impianto dotato di rivestimento metallico, al cui interno trovano posto una o più batterie termiche unitamente a uno o più ventole azionate da un motore elettrico. Presenti anche il filtro dell’aria e una vaschetta di raccolta della condensa. Se vogliamo fare un paragone azzardato si può equiparare il funzionamento del fancoil con quello del radiatore delle auto che si basa sulla cessione di calore attraverso una batteria ad alette.

Più o meno è quanto avviene in un ventilconvettore, dove la ventola capta l’aria dall’ambiente in cui si trova mediante un varco posizionato nella parte inferiore del dispositivo per poi restituirla nella stanza calda o fredda a seconda delle stagioni. Un meccanismo di filtraggio bonifica e depura l’aria spingendola dal ventilatore alla batteria dove avviene lo scambio di calore. Passando attraverso dei tubicini dove scorre l’acqua, dotati all’esterno di alette aerodinamiche, solitamente in alluminio l’aria viene, a sua volta, riscaldata o raffreddata a seconda del periodo dell’anno. Nel caso in cui l’aria si raffreddi, il ventilconvettore fa anche le veci di un deumidificatore sfruttando l’effetto della condensa che finisce nella vaschetta e rende salubre l’ambiente, con palesi vantaggi per allergici ed altri soggetti malati o affetti da reumatismi.